Disegnare e visualizzare sono cose diverse
“Non so disegnare!” “Mica ho fatto la scuola d’arte” sono alcune delle reazioni più comuni che hanno gli adulti quando viene chiesto loro di creare segni che non siano parole.
Il Visual Thinking, invece, è una metodologia democratica che promuove l’uso del linguaggio visuale al pari di quello verbale perché attraverso la visualizzazione si può potenziare l’apprendimento, trasmettere conoscenza e facilitare collaborazione tra esseri umani.
“Piacere, Visual Thinking!”
Visual Thinking tradotto letteralmente significa “pensare per immagini” ed è una metodologia che sfrutta le indubbie, molteplici capacità del sistema immaginativo che possediamo tutti: permette infatti di rappresentare processi interni (concetti, pensieri ed emozioni) attraverso immagini, simboli, parole chiave e presentazioni visive. Questo è fondamentale perché sposta la discussione dall’astratto al concreto e rende tangibili idee altrimenti invisibili, anche molto complesse.
Quando eravamo bambini disegnavamo in modo intuitivo per conoscere il mondo. I nostri disegni erano ridotti all'essenziale. Possiamo adottare la stessa idea di base per visualizzare, perché la visualizzazione non è arte nel disegno artistico e non deve essere “bella”. Per linguaggio visuale non si intendono solo le immagini, figure disegnate, ma si intende tutto ciò che noi possiamo visualizzare: simboli, parole, lo spazio e come lo gestiamo.
Con l'aiuto di visualizzazioni possiamo perseguire vari obiettivi:
- segnare idee nell'ambito di una sessione di brainstorming
- facilitare un meeting rendendolo più proficuo e divertente
- sviluppare una comprensione comune
- rendere tangibili cose astratte, come i valori aziendali
- creare un dialogo con il disegno collaborativo
- innescare innovazione attraverso il Design Thinking
- schizzare la customer experience e darle vita
- rendere più interessanti i contenuti di una presentazione
Le programmazioni che bloccano il disegno
Prima di avventurarci sul perché usare il Visual Thinking nel nostro quotidiano, è lecito sottolineare quanto sia normale avere delle resistenze rispetto al linguaggio grafico – visuale in quanto sono insite in noi due programmazioni.
- La prima programmazione, soprattutto qui in Italia, è che il disegno sia un linguaggio possibile solo ad alcuni eletti chiamati “artisti”.
- La seconda programmazione è quella legata al fatto che il disegno sia legittimo solo quando si è bambini o possiamo permetterci di disegnare con dei bambini (nostri figli, nipoti e via dicendo) ma non è sicuramente un “affare da adulti”.
Nonostante queste due resistenze hanno radici profonde perché frutto di programmazioni culturali che nascono dalla primissima infanzia, oggi sappiamo con certezza che possiamo cambiare sempre le nostre abitudini e crearne di nuove. il nostro cervello è plastico e quindi può creare sempre nuove connessioni.Ricordiamoci dunque che:
“Anche il linguaggio visivo può essere allenato come un muscolo e diventare il nostro più prezioso alleato.”
I vantaggi (scientifici) del Visual Thinking
Esistono due evidenze scientifiche che supportano il Visual thinking.
La prima potremmo chiamarla “danza degli emisferi”, ovvero il Visual Thinking utilizza entrambi gli emisferi. L’emisfero sinistro ama le parole, procede in modo analitico, lineare e logico. È cosciente dello scorrere del tempo. L’emisfero destro elabora in modo rapido, complesso, sintetico, spaziale e intuitivo. Ama tutte le informazioni non verbali e globali. Avete presente quando fate un'esperienza in cui sembra che il tempo si fermi? Ecco, state attivando le funzioni dell'emisfero destro. Possiamo quindi dirci che gli emisferi cerebrali lavorano insieme costantemente ma parlano due lingue diverse. Il Visual thinking parla entrambe le lingue e permette quindi esperienze semplici e potenti di apprendimento e comprensione del mondo.
La seconda evidenza si chiama Effetto di superiorità delle immagini, ovvero è stato dimostrato che è più comune codificare una figura mentre è più difficile che una certa parola inciti la figura relativa. Per questo motivo le figure, o le parole concrete, evocano più facilmente le immagini relative e vengono ricordate meglio. Questo perché il cervello parla per immagini, un linguaggio universale a differenza delle parole che sono “etichette” convenzionali, differenti da una cultura all’altra.
Che il Visual Thinking sia con noi!
Nonostante le programmazioni culturali che ci impediscono di pensare al disegno e alla visualizzazione come superalleati, è provato che il Visual thinking, e tutti gli strumenti che ci sono nel suo cilindro, possono fare la differenza per:
aziende: durante meeting, focus group, convegni (si parla di Graphic recording), in ogni processo di innovazione in cui è necessaria una facilitazione per potenziare una comprensione comune e aumentare l’interazione tra i partecipanti.
professionisti: poiché il Visual thinking è una metodologia che potenzia straordinariamente la nostra comunicazione, per molti professionisti usare tecniche di visualizzazione permette sia di essere ben radicati rispetto al proprio proposito che di comunicarlo efficacemente in modo empatico e diretto.
Quindi se volete ottenere risultati migliori in tutti i vostri processi lavorativi conviene rispolverare pennarelli, post it e usarli sapientemente su Lavagne Fogli Mobili o tools digitali visuali, facendo danzare i propri emisferi e soprattutto gli emisferi di chi vi sta ascoltando.
Qui qualche link utile da cui partire: