Pensare e sentire grazie alla saggezza del corpo
‘Dove la senti questa rabbia?’ mi chiese…
In che senso?’ risposi…
La domanda mi mise in crisi.
Ma lo sai che le informazioni del corpo sono fondamentali per navigare emozioni e tanto di più? mi disse…
Ah si? Ma il corpo non serve a portare in giro la testa?????…risposi
Sembra un dialogo del teatro dell’assurdo ma non è null’altro che una conversazione tra me e una cara amica che per la prima volta mi permise di riflettere sull’importanza del corpo.
Io sono Chiara, allora una quarant’enne sportiva e con una forte propensione a considerare il corpo come un hardware … il software lo aveva lasciato in negozio…della serie…al limite me lo faccio scaricare da qualche amico nerd…
E allora piano piano mi sono avvicinata al mio corpo e alla sua insita saggezza che tutto conosce.
«I nostri corpi hanno la conoscenza di come noi viviamo la nostra vita, di ciò di cui abbiamo bisogno per essere pienamente noi stessi, di che cosa o chi amiamo, di che cosa ci ferisce, e di ciò di cui abbiamo bisogno per guarire... I nostri corpi sanno qual è il prossimo giusto passo da fare per portarci più vicino a una vita piena e appagante.... Le nostre menti non sanno tutto questo. Possono ricordare il passato o immaginare il futuro, ma la vita si svolge nel presente e “nel corpo...”» “Focusing di Ann Weiser Cornell”
Attenzione, non stiamo parlando di cose ‘new age’ ma qualcosa di estremamente pratico e concreto che ci può aiutare a sciogliere i nostri grovigli interiori e vivere con più consapevolezza.
Il Focusing è proprio un processo di autoconsapevolezza dei nostri vissuti, attuato attraverso una percezione corporea del nostro mondo interiore. È un’abilità naturale riscoperta dal dott. Gen- dlin, e da lui “codificata”, per poter essere usata da tutti in modo semplice. È un vero e proprio dialogo tra corpo e mente articolato in una cornice costituita da 6 passi.
Per la storia ed origini del focusing (E. Gendlin e poi tanti altri tra cui Ann Weiser) rimando a questo link (https://www.youtube.com/watch?v=Bjhf_qUklSc&t=128s) e al suo libro (Focusing. Interrogare il corpo per cambiare la psiche. Eugene T. Gendlin)
In questo articolo mi limiterò a punteggiare tre concetti che caratterizzano il processo di focusing e che, anche se presi singolarmente, possono non solo incuriosirti ma anche portarti a sperimentare anche solo alcune parti di questo processo nella vita quotidiana
Vediamo perché..
- LE PARTI E LA PRESENZA: Ti è mai capitato di svegliarti infastidito ed irritato e portarti questo strascico emozionale fino a sera? Questo è perché ci identifichiamo nella parte di noi che è irritata. Nel focusing alleniamo la nostra capacità di stare equidistanti (o equivicini?!?) a tutte le parti presenti in noi senza identificarci in una o nell’altra, caderci dentro e quindi averle appiccicate addosso per tutta la giornata.Questa, nel focusing è la presenza, quella posizione privilegiata da cui ho una bella panoramica di tutto ciò che c’è. Per guadagnare questa posizione il focusing ci insegna anche un vero e proprio vocabolario. Vediamo quale.
- IL LINGUAGGIO DELLA DISIDENTIFICAZIONE: Questo è un linguaggio (chiamato così da Anne Weiser) che si usa molto nel processo di focusing e che serve appunto per metterci alla giusta distanza da tutte le parti presenti e quindi esercitare un ascolto empatico per ogni parte di noi che possiede specifiche qualità emotive. Per essere pratici, esprimersi nel modo: Oggi sono arrabbiato’ facilita l’identificazione mentre dire: ‘Una parte di me è arrabbiata o c’è qualcosa in me di arrabbiato crea automaticamente spazio per tutto il resto. In altre parole se c’è ‘solo’ una parte di noi che è arrabbiata, tutte le altre parti potrebbero non esserlo o avere altre qualità. Questo linguaggio oltre a creare una giusta distanza con quella parte arrabbiata, crea anche lo spazio per le altre parti (spesso sopraffatte dalla parte più forte) di emergere. Siccome le parole sono importanti ed influenzano la mente, questo linguaggio è potente anche se usato ogni giorno. Quando dal corpo abbiamo segnali che una parte presente ad es. in gola si sente triste potremmo esprimerci in modo diverso quando ci chiedono come stiamo. Invece che ‘oggi sono triste’, dire: c’è qualcosa in me che è triste per…
- IL MAGICO SETTING DELLO ‘SCAMBIO ALLA PARI’ (UN REGALO PER ME E UN REGALO PER LEI): Un punto fondamentale ed incredibile è la dimensione ‘A DUE’ del Focusing. Il focusing può essere fatto da soli. Si chiudono gli occhi e seguendo i 6 passi di Gendlin, si entro dentro e si comincia il processo di autoascolto. Ma siccome siamo delle creature viventi che amano interagire, il processo di focusing diventa più facile e potente quando siamo in compagnia di una persona che, anche (o soprattutto) se non dice nulla, crea quell’ambiente di accoglienza volto a sostenere il processo. Questo è il setting dello SCAMBIO ALLA PARI in cui due persone ‘Focusing practitioners’ donano e ricevono un tempo di ugual durata per focalizzare sul proprio mondo interiore. La moneta di scambio è il tempo e chi accompagna rimane connesso ed ascolta senza giudizio con il solo compito di mantenere l’occhio al tempo in quanto la focalizzazione avviene ad occhi chiusi.
In conclusione, il focusing è un processo di scoperta che ti porta a contattare qualcosa di te che la tua mente non sa ma che il tuo corpo conosce da sempre.
«Non troverai mai la Verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi!» Eraclito di Efeso
Se vuoi sapere di più contattaci, saremo felici di introdurti nel mondo del focusing.